domenica 25 ottobre 2015

Musica Ribelle del 07/09/2015


Musica Ribelle

Dopo la solita improvvisazione iniziale, il primo brano musicale che mettiamo e' tratto dall'ultimo CD dei Negramaro (La rivoluzione sta arrivando) e il singolo si chiama Attenta, tipico brano in stile Negramariano, quasi epico con la voce intensa di Giuliano Sangiorgi.


Il brano seguente viene dalla collezione di dischi (ebbene si vinile) di Sebastiano, ed e' Eugenio Finardi con Saluteremo il signor padrone dall'album Non gettate alcun oggetto dai finestrini
Si tratta del primo album di Eugenio Finardi, datato 1975, registrato al Fono-Roma-Milano Sound Recording di Milano (con fra gli altri Alberto Camerini alle chitarre) e prodotto dallo stesso Finardi per la casa discografica Cramps (dove suonavano anche gli Aria per esempio).
Il pezzo e' in realta' un canto popolare: il lavoro delle mondine era massacrante: lontane da casa, sottoposte a turni disumani in condizioni ambientali spesso proibitive, ricevevano una paga irrisoria ed erano alla mercé del proprietario della risaia, padrone assoluto delle loro esistenze. La fine del periodo di lavoro era per loro un vero e proprio ritorno alla vita. Il “cappellone” cui si allude nei versi finali di questa canzone è probabilmente il largo cappello di paglia che le mondine usavano per proteggersi dal sole e che può finalmente essere abbandonato al momento di tornare a casa.

E' il nostro turno e cantiamo Rino Gaetano con Ricordi sfiorivano le viole, un brano quasi romantico dove Gaetano ovviamente non rinuncia ad aggiungere un tocco "stridente" con le viole che sfioriscono.
Passiamo poi ai rapper di casa nostra con Frankie HI-NRG MC e il pezzo Quelli Che Benpensano, premiata come miglior canzone italiana nel 1997. La canzone, il cui ritornello e' cantato da Riccardo Sinigallia, tratta di una figura molto presente negli anni ottanta e novanta, lo yuppie, l'arrampicatore sociale; nel testo vengono definiti "come lucertole [che] s'arrampicano", per loro "l'imperativo è vincere e non far partecipare nessun altro", perché "nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro".

Ancora Rino Gaetano dal vivo a cura dei sottoscritti, con Spendi spandi effendi, pezzo che affronta il tema della crisi petrolifera. Nel testo e' presente un verso "prendimi maschiaccio libidinoso, coglione", la cui ultima parola non veniva cantata nelle apparizioni televisive del cantante.


Passiamo poi a Pino Daniele ancora su vinile, dal sesto disco dell'artista Musicante, con il pezzo Disperazione. L'album ha sonorita' piu' internazionali rispetto ai precedenti "napoletani", e annovera tra gli altri la presenza alle percussioni del brasiliano Naná Vasconcelos con anche melodie e ritmi che portano a sonorità africane, a tratti arabeggianti, che già accennano alla world music. 

Segue un pezzo del trio Fabi, Silvestri e Gazze', L'amore non esiste, garbato ma sul filo pericoloso del commerciale e rifritto secondo me.


Cantiamo noi Gino e l'alfetta di Daniele Silvestri, canzone che avevamo messo nella puntata precedente per via del suo legame con il Gay Pride, e che comunque e' un bel pezzo rock per il riff di chitarra iniziale.

Chiudiamo con i grandi Subsonica con Tutti i miei sbagli, il solito mix rock dance inventivo della band torinese.

La trasmissione si può' ascoltare con il player di Salto per quelli che hanno un PC o riescono a smanettare con la tecnica (altrimenti pace).