giovedì 2 luglio 2015

Vincenzo Castellana ospite a Tziganata

Vincenzo e' un musicista siciliano polistrumentista ma specializzato nel tamburo. Venuto a contatto con questo strumento gia' in tenera eta', suona con il gruppo folcloristico Gazzara, girando anche l'Europa e conoscendo altre culture (per esempio il mistero delle voci bulgare e la musica gitana). Poi e' l'incontro con il musicista Alfio Antico che gli fa capire come il tamburo può avere un suo linguaggio e anche essere suonato come strumento solista, al quale la voce fa da accompagnamento, in una specie di inversione di ruoli rispetto al pensare comune. L'importanza della terra d'origine per la l'esperienza musicale di Vincenzo si fa sentire sia attraverso il suonare con diversi gruppi folcloristici siciliani, sia anche con lo studio della tradizione popolare siciliana. Vincenzo infatti si laurea al DAMS di Palermo con una tesi (in siciliano) sul movimenti studenteschi e il folk revival, basato su interviste a gruppi attivi in Sicilia con cui Vincenzo aveva collaborato.
Durante l'intervista molti elementi culturali propri della terra di Vincenzo si fanno sentire: dall'influenza di riti panteistici tramandati da pastori e pescatori sul ruolo della musica, che spesso assume un valore scaramantico e propiziatorio, al ruolo sociale dei cantastorie che sia attraverso l'ironia nei riguardi dei vari "invasori" dell'isola o la poesia parlano e informano il popolo su fatti di cronaca, anche con fini politici.
Tutte queste anime convivono in maniera che può essere difficile da comprendere per chi (come anche il sottoscritto) non e' nato li'. Vincenzo lo spiega con un concetto: "e' l'isola".

In particolare l'impegno sociale e' evidente in cantastorie come Ciccio Busacca (che in un'intervista da Torino dice di essere stato mandato via dalla Sicilia dai preti e i mafiosi), e Ignazio Buttitta, la cui poesia "Portella delle Ginestre" viene musicata e suonata fra altri anche dai Taberna Mylaensis. E proprio quest'ultimo gruppo, il cui fondatore Luciano Maio vive da tempo in Olanda, e' la ragione per la quale Vincenzo si trova qui. Infatti, dopo essere venuto diverse volte per suonare qui con loro, ha deciso di trasferirsi, per scelta e non per necessita'. Ma torna in Sicilia, la terra che ama, ogni volta che può.
Oltre il tamburo, Vincenzo suona altri strumenti, per esempio il fiscaletto, un tipo flauto siciliano, e per questo Ennio Morricone l'ha chiamato a suonare nella colonna sonora del film Baarìa di Giuseppe Tornatore, un'esperienza molto significativa per Vincenzo.

Il nostro ospite ha suonato anche un pezzo dal vivo con il tamburo su testo di Toto Messina, un suo compaesano.
Oltre che musicista, Vincenzo organizza a volte eventi e festival di musica, come il recentissimo festival al Noorderlicht cafe in beneficenza per i bambini del Nepal e del Nicaragua, svoltosi il 27 e 28 giugno.  Guardando al futuro ci sono piani di scrivere uno spettacolo che usi la forma musico-teatrale con la quale analizzare il concetto di "originalità" nella modernità, tra tradizione e innovazione, affiancando musica tradizionale con sperimentazione e nuove tecnologie.

L'intervista può essere ascoltata in streaming a questo link (la trasmissione e' iniziata con 17 minuti di ritardo per problemi tecnici). Per sapere di più' su Vincenzo e i suoi progetti, il suo website e' http://www.vincenzocastellana.org/

Nessun commento :

Posta un commento