lunedì 27 luglio 2015

Paolo Colagrossi ospite al programma Tziganata

La puntata di Tziganata del 6 luglio ha avuto come ospite Paolo Colagrossi, chitarrista recentemente laureato (master) al conservatorio di Amsterdam. Paolo e’ nato a Campobasso ed ha iniziato a suonare la chitarra quando si trovava a Roma dalla sorella, dove si era rifugiato nel 2002  perché come bambino aveva paura del terremoto che aveva colpito la sua regione.

Dopo la prima fase metal Paolo si interessa al jazz ascoltando un disco dove George Benson suona "I remember Wes”,  un interesse stimolato anche dal suo insegnante di allora Nicola Cordisco. Fino a quando non ascolta Joe Pass e questo gli fa capire che il jazz e' decisamente il cammino che vuole seguire.

Dopo il Liceo Paolo va a Roma alla scuola di musica Saint Louis e poi al conservatorio a Frosinone. Fa l’Erasmus a Leuven in Belgio, vivendo pero' a Brussels, e questa esperienza gli piace e decide di tornare alla fine degli studi ancora al Nord, questa volta in Olanda ad Amsterdam. Di Amsterdam lo attraggono principalmente la scena musicale e il conservatorio che e' famoso per quella. Anche gli insegnanti sono bravi: la prima volta che sente Jesse van Ruller lo colpisce molto,  e dopo ha anche la fortuna di seguire le sue lezioni.

Dopo il conservatorio, e questa e' una notizia recente, Paolo decide di registrare un CD finanziandosi grazie ad una campagna di crowd-funding su Indiegogo. La campagna ha avuto successo e ora il CD, che si intitola "Melodie Dal Mezzogiorno" e' stato registrato e mixato, e manca solo la masterizzazione.


Per la realizzazione del CD Paolo ha scelto musicisti conosciuti qui al conservatorio, fra le persone nelle quali c’era qualcosa che gli piaceva. I musicisti sono Bernard Van Rossum (sax tenore e soprano), Evgenii Bondarev (tromba), Marco Zenini (contrabbasso) e Joan Terol Amigó (batteria).

I brani erano già stati scritti, ma sono stati arrangiati per quintetto, un tipo di formazione diffuso nel jazz anche se di solito non con la chitarra. Il problema dell’equilibrio fra tradizione e innovazione non e’ qualcosa che Paolo si pone, non si sente radicato nel suonare un tipo particolare di jazz, ma i suoi riferimenti sono classici (Joe Pass, Wes Montgomery). Sul suo CD ci sono pezzi che Paolo ha scritto quasi interamente, mentre altri lasciano più spazio all'improvvisazione dei musicisti.

Riguardo all'esperienza di fare un CD con musica propria, Paolo racconta che per lui e' stata un'esigenza e non un passo dovuto per esempio per fare curriculum. Riguardo a questo punto ogni musicista ha un approccio personale, e un CD e’ anche una cosa da provare, dato che ci sono molte cose da organizzare, non ultimo il finanziamento.

Durante il programma, che puo' essere ascoltato qui, abbiamo mandato in onda anche due pezzi dal CD di Paolo.

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